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STORIA DEL SAVON DE MARSEILLE
Il Sapone di Marsiglia deriva dal Sapone di Aleppo: un prodotto che rappresenta migliaia di anni di cultura e di storia. La tecnica di fabbricazione originaria della città di Aleppo, in Siria, a base d’olio d’oliva e di alloro, a seguito delle crociate si è diffusa attraverso il bacino del Mediterraneo, passando per l’Italia e la Spagna, per raggiungere Marsiglia.A partire dal XII secolo a Marsiglia c’erano fabbricanti di sapone che utilizzavano come materia prima l’olio d’oliva prodotto localmente. La soda (all’epoca la parola “soda” designava il carbonato di sodio) proveniva dalle ceneri della combustione di una pianta, la salicornia.Nel 1660, si contavano nella città sette fabbriche la cui produzione annuale toccava quasi 20.000 tonnellate. Sotto il regno di Luigi XIV, la qualità delle produzioni marsigliese è tale che il “Sapone di Marsiglia” divenne un nome comune.Si trattava allora di un sapone di colore verde che si vendeva soprattutto in barre di 5 kg o in pani di 20 kg.Il 5 ottobre 1688 l’editto di Colbert, Ministro della Real Casa di Luigi XIV, regolamentò la fabbricazione del sapone. Ai sensi dell’articolo III di quest’editto: Non si potrà utilizzare nella fabbricazione di sapone, insieme a barrilla (soda di Spagna), soda o cenere, nessun grasso, burro né altre materiale; ma soltanto puro olio di oliva, e senza mescolanza di grasso, a pena di confisca delle merci. All’epoca la soda si otteneva dall’acqua di mare grazie al procedimento inventato da Nicolas Leblanc. A partire da 1820, nuovi tipi di grassi furono importati e transitarono per il porto di Marsiglia: gli oli di palma, d’arachide, di cocco e di sesamo che furono utilizzati per la fabbricazione del sapone. I saponifici marsigliesi subirono la concorrenza di quelli inglesi o parigini, questi ultimi usavano il sego che dà un sapone meno costoso. All’inizio dello XX secolo, nella città di Marsiglia c’erano 90 saponifici. François Merklen fissò nel 1906 la formula del sapone di Marsiglia: 63% d’olio di copra o di palma, 9% di soda, 28% d’acqua. Quest’industria restò fiorente fino alla prima guerra mondiale quando la difficoltà nei trasporti marittimi mise in serio pericolo l’attività de saponai. Nel 1913, la produzione era di 180.000 tonnellate ma precipitò a 52.817 tonnellate nel 1918. Dopo la guerra, i saponifici beneficiano dei progressi della meccanizzazione e la produzione raggiunse le 120.000 tonnellate nel 1938, benché la qualità del prodotto restasse legata ai vecchi procedimenti di fabbricazione. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, Marsiglia garantiva sempre la metà della produzione francese, ma gli anni che seguirono furono disastrosi: il sapone fu soppiantato dai detersivi di sintesi ed i saponifici marsigliesi chiusero uno dopo l’altro. Oggi non resta che un pugno di fabbricanti nella regione.
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